Il trattamento dell’Alzheimer è uno dei più promettenti campi di applicazione della cannabis terapeutica. Secondo studi scientifici, i pazienti affetti da Morbo di Alzheimer trovano sollievo dal consumo di marijuana legale con alto contenuto di CBD. I cannabinoidi, infatti, possono rallentare la degenerazione dei neuroni e soprattutto combattere i sintomi associati alla malattia, come stati di agitazione e mancanza di appetito.

Già da alcuni anni, nel mondo sanitario, si parla di cannabis terapeutica e di uso medico dei derivati della canapa. La scienza, infatti, da tempo si interroga sulla possibilità di utilizzare a fini curativi gli effetti benefici della cannabis, associati soprattutto a THC e CBD. E sono ormai molti gli studi scientifici disponibili su questo tema, soprattutto per quanto riguarda le malattie neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer. Ma davvero l’uso della cannabis può essere di aiuto a chi è colpito da questo subdolo e inesorabile morbo? In che modo?

Morbo di Alzheimer, un nemico inesorabile

Per comprendere pienamente i benefici che la cannabis (e in particolare il CBD) può avere su persone affette da Alzheimer è necessario iniziare facendo un passo indietro e conoscere almeno per sommi capi le caratteristiche di questa malattia. Il Morbo di Alzheimer è una patologia degenerativa che colpisce il cervello, provocando la progressiva perdita di neuroni. A questo processo è associata un altrettanto inesorabile diminuzione delle capacità cognitive e di memorizzazione. La qualità della vita di un malato di Alzheimer peggiora giorno dopo giorno e, nella fase terminale, quella più grave, la malattia diventa pesantemente invalidante, provocando la totale perdita della capacità di espressione e l’impossibilità a muoversi. Una condizione dura anche per chi vive accanto al malato. Ad oggi, nel mondo, si stima che ci siano oltre 50 milioni di persone colpite da Morbo di Alzheimer, di cu circa 500mila in Italia. Nella maggior parte dei casi si tratta di anziani sopra i 65 anni di età. Purtroppo, la medicina non è ancora riuscita a trovare una cura contro l’Alzheimer, anche perché permangono sconosciute le sue cause. Quello che si prova a fare, in vari modi, è rallentare il decorso e soprattutto alleviarne il più possibile i sintomi. Ed è in questa direzione che va anche l’uso della cannabis terapeutica.

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cbd alzheimer

I benefici della cannabis CBD contro l’Alzheimer

I primi studi su cannabinoidi e Alzheimer risalgono addirittura al 2006, cioè quasi 20 anni fa (qui è possibile leggere un’interessante cronologia delle ricerche, che arriva fino al 2017). Quello che si sta cercando di appurare è se i benefici tipici del CBD, cioè il cannabinoide contenuto nella marijuana legale e nell’hashish light, hanno un valore particolare se rapportati ai sintomi dell’Alzheimer. E i risultati sembrano essere incoraggianti, tanto da alimentare degli specifici protocolli di cannabis terapeutica. In particolare, gli effetti della cannabis light sembrano contrastare il Morbo di Alzheimer in due direzioni: rallentare il processo neurodegenerativo e alleviare i sintomi più evidenti e invalidanti. Allo stato attuale delle ricerche, è proprio sotto il secondo profilo che si registrano i benefici più significativi. Nei pazienti con Alzheimer, infatti, il CBD permette di:

  • Aumentare l’appetito e quindi il peso, mantenendo il malato maggiormente in forze;
  • Ridurre gli stati di ansia e stress;
  • Migliorare la qualità del sonno;
  • Migliorare l’equilibrio;
  • Attenuare l’aggressività.

CogniCann, il farmaco che promette di fermare l’Alzheimer

Le speranze maggiori per i malati di Alzheimer, però, vengono da un nuovo farmaco in sperimentazione: il CogniCann. Si tratta di un nuovo medicinale a base di THC e CBD (la cui differenziazione è alla base della distinzione tra la cannabis classica e quella legale). L’uso associato di questi due principi attivi permetterà di dare vita a un prodotto derivato dai fitocannabinoidi, che contiene THC e CBD in rapporto 3:2.

Il CogniCann®, oggi disponibile su prescrizione in Australia, è stato testato con uno studio che ha coinvolto circa 50 pazienti affetti da demenza o morbo di Alzheimer di età superiore ai 65 anni. Senza la CBD e le proprietà legate alla pianta della canapa, nulla sarebbe però stato possibile. Infatti, durante i test, si è visto come questi endocannabinoidi facciano da barriera o limitino costantemente il processo degenerativo dell’Alzheimer. I primi frutti dovrebbero vedersi già in questi mesi e ci si augura di riuscire a debellare questa terribile malattia grazie all’uso terapeutico della cannabis.

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